LA STORIA DELLA MOUNTAIN BIKE

LA STORIA DELLA MOUNTAIN BIKE

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L’origine della mountain bike avvenne attorno alla metà degli anni settanta in California.

Nella Contea di Marin vi sono strade chiamate “Fire Road” a causa della calura insopportabile e queste si snodano dalla cresta del monte Tamalpais fino alla cittadina di Fairfax.

In una di queste “Fire Road” si tenne la prima gara di mountain bike la quale, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non fu di cross country, disciplina oggi più diffusa in ambito di questo sport. Fu piuttosto di Downhill disciplina nella quale, contrariamente a quella sopra citata che possiede salite e discese in percorsi nel mezzo della natura , la pista è rigorosamente in discesa e le velocità sono molto elevate fino a raggiungere e superare gli 80 km/h.

Si tenne il 21 ottobre 1976 e prese il nome di “Repack Downhill” dove “repack” è un termine derivante da “repackage” che propriamente significa “riconfezionare, tamponare di nuovo”. Nel caso della gara, indica l’operazione con sui si introduce il lubrificante nei mozzi . Vi era la necessità di eseguire molte volte questa operazione perchè le biciclette utilizzate in questa prima gara erano molto rudimentali e avevano i freni a contropedale, ovvero essi si azionano pedalando al contrario.

Questi freni, per funzionare correttamente necessitano di una buona quantità di grasso nei mozzi che quindi veniva reintrodotto ad ogni discesa. Il dislivello era di 430 metri sviluppati su un itinerario di 3,36km.

Il miglior tempo fu di Gary Fischer che percorse il tracciato in soli 4 minuti e 22 secondi.

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Gary Fischer è oggi considerato il “padre della Mountain Bike”, citato con questo titolo su “Smithsonin” nel 1994. Nel 1988 Fisher era stato inserito nel “Mountain Bike Hall of Fame” e dieci anni più tardi ha ottenuto un riconoscimento da “Popular Mechanics” per le sue innovazioni nello sport. Nel 2000, la rivista “Outside” ha messo il suo nome tre i 50 che “hanno lasciato la loro impronta” nello sport.

Perché? Facciamo un salto indietro ed andiamo a vedere cosa succedeva agli inizi degli anni Settanta sulle “Fire Road” della Contea di Marin. A quel tempo, Gary Fischer ventenne amava andare in bicicletta con altri ragazzi per quei sentieri. Egli correva su strada e pista dall’età di dodici anni e, nel 1972, percorreva con gli altri i sentieri citati con una bicicletta che aveva due velocità e il freno a contropedale. Fu ad opera di questi ragazzi, fra i quali ricordiamo Charles Kelly, Joe Breeze, Otis Guy e Fred Wolf, che si ebbero i miglioramenti della bicicletta in vista di terreni aspri nel mezzo della natura fino alla definizione della mountain bike.

Fu ad opera loro e non ad opera di un gruppo di esperti, studiosi e tecnici della bicicletta che si ebbe lo sviluppo di questa innovazione. Il tutto cominciò da un divertimento “stravagante” fra amici, cioè dal desiderio di percorrere in discesa la strade che si snodano a partire dalla cima del monte Tamalplais.

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Nel 1972, come si è detto, le biciclette erano molto semplici dal punto di vista tecnico e pesanti. Oggi è riconosciuto che la base di partenza dalla quale nacque poi la mountain bike è la “Schwinn Excelsior”. E’ una bici da lavoro, utilizzata anche da Fischer per questo scopo.

E’ un modello pesante poiché composta di telaio e portapacchi molto robusti. Le gomme sono grasse, vi sono presenti i parafanghi ma non, invece, i rapporti di cambio. Quando vi è una innovazione tecnologica la base è un modello preesistente e familiare agli utilizzatori. Ciò avvenne anche nel caso della “Schwinn Excelsior” che, prodotta tra il 1933 e il 1941, come bici da lavoro era utilizzata per il trasporto di varie merci (pane, giornali,… ).

Le prime modifiche furono l’eliminazione del portapacchi e dei parafanghi; poi si procedette all’affinamento del modello. La prima mountain bike di Gary Fischer del 1973 era priva di cambio e pesava circa 22kg. Nel 1974 Gary Fischer costruì il primo telaio mountain bike e per la prima volta era presente il cambio, i freni erano a tamburo e le leve freno erano di origine motociclistica. In più, la mtb (mountain bike) possedeva un comodissimo sgancio rapido per alzare o abbassare velocemente la sella.

L’idea del cambio venne in mente a Fischer dall’esigenza di dover spingere a mano la bicicletta in cima ai colli prima di poter pedalare in discesa.

Per lo stesso motivo, Joe Breeze cercò di alleggerirla lavorando sulle geometrie . Nel 1977 realizzò un modello che pesava meno di 10kg, curato dal puto di vista delle tubazioni con leghe in acciaio leggere e resisenti.

Successive modifiche furono apportate dagli stessi, nel 1979 nasce la ditta “Mountain Bike” ad opera di Gary Fisher e Charles Kelly con fornitore Tom Ritchey, cresce l’interesse per la mtb da parte della popolazione e questo richiama l’interesse produttivo ma la merce prodotta era ancora sui bassi numeri e troppo costosa.

La svolta fondamentale si ebbe nel 1981 quando la ditta californiana “Specialized” (Mike Synard) cominciò a produrre la moutain bike su scala industriale. I connotati del fenomeno, grazie a questo evento, cambiarono radicalmente e la mountain bike entrò nell’interesse del commercio: circolavano 15’000 mountain bike nel 1982 nei soli Stati Uniti e nel 1990, da uno studio della “FIV-Edoardo Bianchi”, risultò che venivano prodotte 12’577’000 mountain bike l’anno.

La mountain bike era ormai diventata oggetto di studi con conseguenti modifiche e il primo modello della “Specialized”, lo “Stumpjumper”, fu lo standard di partenza per molti anni.

Un esempio dei risultati ottenuti:

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Fischer Bikes’ 2009 HiFi Pro

Fonti:

http://www.lamountainbike.org

https://sites.google.com/site/oirobici

http://www.setteterminimtb.it

http://marco1.over-blog.it/article-downhill–storia-caratteristiche-della-disciplina-mountain-biking-86521806.html

 

Fonti delle illustrazioni:

http://www.bikemag.com/blog/previewed-fisher-bikes-2009-hifi-pro

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